domenica 11 gennaio 2015

Biologia - La foglia

In botanica, la foglia è un organo delle piante specializzato per la fotosintesi clorofilliana. Per questo scopo, una foglia è normalmente piatta e sottile, per poter così esporre i cloroplasti, contenuti nelle cellule del parenchima fotosintetico, alla luce del Sole e far sì che la luce penetri completamente nei tessuti.
Le foglie sono inoltre gli organi in cui, nella maggior parte delle piante, hanno luogo la respirazione, la traspirazione e la guttazione (fuoriuscita d'acqua che permette la traspirazione quando le condizioni atmosferiche sono sfavorevoli).
Le foglie possono immagazzinare alimenti e acqua ed in alcune piante le loro forme sono modificate per altri scopi. Strutture simili a foglie - e denominate fronde - si trovano nelle felci.

Struttura


Struttura di una foglia
La struttura completa di una foglia consiste di quattro parti: la guaina (struttura avvolgente a livello dell'inserzione sul fusto); le stipole (due appendici presenti alla base della foglia); il picciolo (il gambo della foglia); la lamina, detta anche lembo (la parte piatta della foglia). È raro che la foglia presenti tutte e quattro le sue parti.
Il punto in cui il picciolo è attaccato al fusto è denominato ascella della foglia. Non tutte le specie di piante producono foglie la cui struttura comprende tutte le parti sopra citate; in alcune specie il picciolo è assente (foglie sessili, ad esempio nel mais), in altre piante la lamina può essere molto ridotta. Nella pianta dei piselli la lamina è trasformata in un cirro, mentre la funzione fotosintetica è assolta dalle stipole. Nel sedano, il cosiddetto gambo è in realtà una grossa guaina carnosa.
Nelle piante attuali le foglie si formano in serie acropeta dalle bozze fogliari presenti nell’apice caulinare e derivanti dalla tunica. Nelle prime fasi di sviluppo tutte le cellule della bozza si dividono intensamente. Successivamente si distinguono una porzione basale che rallenta la serie di divisioni e una porzione apicale ancora attiva.
  • Dalla zona basale deriva la guaina fogliare (non sempre presente)
  • Dalla zona di contatto fra parte basale ed apicale della bozza si originano le stipole (non sempre presenti)
  • Dalla zona apicale si differenziano il picciolo e la lamina (la crescita della lamina in genere precede quella del picciolo).

Anatomia

In base all'anatomia della lamina fogliare si possono distinguere:
  • foglie bifacciali (dorso-ventrali): a portamento plagiotropo es. nella maggior parte delle Dicotiledoni. In questo caso si distingue una pagina superiore (adassiale) ed una inferiore (abassiale) diverse fra loro;
  • foglie equifacciali (isolaterali): a portamento ortotropo es. nella maggior parte delle Monocotiledoni. In questo caso non si distinguono le due pagine, che hanno uguale struttura, es. AloeGramineaeNarciso
    • foglia centrica (foglia aghiforme delle Conifere) così definita per la posizione dei fasci cribrovascolari; è una caso del tipo precedente
  • foglie unifacciali, che possiedono un’unica faccia visibile, questo perché la foglia piegandosi su sé stessa lungo il suo asse maggiore permette l'unione delle due estremità della faccia abassiale e così facendo mette in mostra solo la parte superiore della lamina. Hanno un aspetto tubulare o assile, es. alcune Monocotiledoni, come cipollaIris.
Una foglia è considerata un organo della pianta, tipicamente è costituita dai seguenti tessuti:

Struttura anatomica di una foglia bifacciale
  1. un'epidermide che copre la superficie superiore ed inferiore. La parte superiore è spesso ricoperta dalla cuticola, una sostanza cerosa (cutina) che rende la foglia impermeabile.
  2. un mesofillo, costituito da 2 parenchimi. Un parenchima a palizzata superiormente e uno lacunosoinferiormente. Quello a palizzata è ricco di cloroplasti mentre quello lacunoso, oltre a contenere cloroplasti, è caratterizzato da ampi spazi intercellulari.
  3. una caratteristica disposizione delle nervature (i fasci cribro-vascolari). Lo xilema si trova superiormente e comprende i vasi per il rifornimento di acqua e sali provenienti dalle radici. Il floema si trova inferiormente e comprende cellule allungate e modificate per formare dei tubi (detti cribrosi) che consentono il trasporto deiprodotti della fotosintesi fino ai siti di utilizzo o accumulo.
  4. gli stomi che sono aperture microscopiche disposte su tutte le parti erbacee delle piante, in modo particolare sulle foglie; la loro funzione è di mantenere lo scambio gassoso con l’esterno, in particolare la fuoriuscita di vapore acqueo e l’entrata di ossigeno e di anidride carbonica.
Le foglie che presentano questa anatomia sono dette bifacciali o dorsoventrali (comuni tra le dicotiledoni). La faccia (o pagina) rivolta verso l'alto è detta superiore, o adassiale, o dorsale; quella rivolta verso il basso è detta inferiore, o abassiale, o ventrale. Se le due facce della lamina si equivalgono, si parla di foglie equifacciali (es. graminacee). Nella cipolla (liliaceae) la foglia assume un aspetto tubolare, quindi espone una sola faccia all'esterno, mentre l'altra resta interna e non esposta: foglia unifacciale. La foglia delle conifere ha la lamina molto sottile, benché consistente, e viene detta aghiforme.
Sulla base della disposizione degli stomi si avranno: 1. foglie ipostomatiche (se gli stomi sono nella faccia inferiore, nelle foglie bifacciali); 2. foglie epistomatiche (se gli stomi sono nella faccia superiore, nelle foglie bifacciali natanti delle piante acquatiche, come la ninfea); 3. foglie anfistomatiche (se gli stomi sono distribuiti su ogni faccia, nelle foglie equifacciali); 4. foglie astomatiche (se sono prive di stomi, ad esempio le foglie di piante sommerse).

Morfologia

Le foglie possono essere distinte e classificate in base alla conformazione e struttura delle loro parti costituenti.

Tipologie di lamina (Forma), nervature e margine.
La clorofilla in autunno, prima della caduta delle foglie, scompare: così gli altri pigmenti diventano visibili.

Base[modifica | modifica wikitesto]

  • cordata: rientra nel 90°
  • ottusa: base estesa per più di 90°
  • acuta: base estesa per meno di 90°
  • cuneata: base estesa per meno di 15 °
  • reniforme: il picciolo si attacca al centro della foglia
  • tronca: base piatta a circa 180 °
  • asimmetrica: il punto di attacco sul picciolo è sfasato
  • irregolare: base asimmetrica che si attacca nello stesso punto del picciolo

Nervature[modifica | modifica wikitesto]

Pennate: Sono molto spare per la foglia
Parallele: Sono parallele fra loro
Curve: Tendono a curvare verso la fine
Ramificate: Sono molto ramificate e sparse per la foglie equamente

Margine

Le foglie possono essere classificate per il tipo di margine che presentano. Si distinguono i seguenti tipi di margine:
  • margine liscio, il margine non presenta incisioni
  • margine ondulato o sinuoso, il margine presenta delle pronunciate ondulazioni
  • margine dentato, il margine presenta sporgenze acute o seghettature dirette verso l'esterno della foglia
  • margine doppiamente dentato, il margine presenta una dentatura principale sulla quale appare una dentatura più piccola
  • margine dentato-spinoso, i denti si prolungano con lunghe punte
  • margine seghettato, il margine presenta sporgenze acute rivolte verso l'apice della foglia
  • margine crenato, le sporgenze sono simili a dentature ma con contorno arrotondato
Le foglie si distinguono inoltre per la profondità di incisione del margine:
  • margine lobato, le incisioni sono poche e profonde, ma non raggiungono la metà della lamina
  • margine fesso, le incisioni sono più profonde che in quello lobato e arrivano a metà tra la lamina e la nervatura mediana
  • margine settato, le incisioni raggiungono la nervatura mediana
  • margine roncinato, i lobi sono ricurvi all'indietro verso la base della foglia

Lamina

  • ellittica: apice e base tonda con larghezza massima al centro.
  • ovata: larghezza massima nella terza parte inferiore
  • obovata: larghezza massima nella terza parte superiore
  • lanceolata: lamina molto lunga e stretta
  • romboidale: a forma di rombo
  • cuoriforme: lamina rotonda a forma di cuore
  • pennato composta: foglia composta
  • pennato lobata: foglia con lobi penninervia
  • palmato lobata: foglia palmata con lobi

Picciolo

  • peduncolata: con picciolo
  • sessile: non c’è picciolo
  • schiacciato: appiattito
  • con stipole: con foglioline alla base
  • con guaina: la guaina avvolge il ramo
  • amplessicaule: la guaina ricopre interamente il ramo

Colore

  • concolore: colore uguale sulle due pagine
  • dicolore: diverso colore sulle due pagine

Peli

  • glabro: senza peli
  • pubescente: peli piccoli
  • tomentoso: peli abbondanti

Superficie

  • coriacee: dure e spesse
  • tomentose: vellutate
  • scabre: superficie ruvida

Evoluzione della foglia

Secondo Zimmermann (1956) le prime piante terrestri sarebbero state formate solo da un fusto poco ramificato e da una parte immersa nel suolo riconducibile ad una radice. Questa teoria parte dall’osservazione di un macrofossile del Devoniano (400 milioni di anni fa), appartenente al genere Rhynia. Il fusto inizialmente avrebbe dato origine a ramificazioni tutte eguali, di tipo dicotomico. La porzione di fusto al di sopra dell’ultima ramificazione si definisceteloma. Anche le foglie sarebbero derivate dalla modificazione delle ramificazioni dicotomiche. La formazione delle foglie sarebbe avvenuta per tappe secondo il seguente schema:
1) uno dei telomi si sviluppa più degli altri assumendo l’aspetto di un ramo mentre il secondo rimane ridotto, 2) i telomi piccoli, disposti su più piani, si appiattiscono disponendosi su un unico piano, 3) ciascun teloma si appiattisce e si fonde con gli altri disposti sullo stesso piano grazie alla neoformazione di porzioni laminari di tessuto.
Se un teloma rimane isolato si ha un microfillo (es. aghi di gimnosperme) Se più telomi si fondono si ha un macrofillo (es. foglie di poche gimnosperme e di tutte le angiosperme). Un’ulteriore evoluzione di questa struttura comporta l’anastomosi fra i fasci cribro-vascolari appartenenti ai diversi telomi.

Distribuzione sul fusto (Fillotassi)


Foglie a fillotassi verticillata
Le foglie possono essere classificate per come si posizionano lungo il fusto di un pianta. La distribuzione è usualmente caratteristica di una specie. Le foglie possono essere:
  • opposte, 2 foglie portate in un singolo nodo in posizione contrapposta.
    • opposte decussate, foglie opposte dove ciascuna coppia è ruotata di 90 gradi rispetto alla precedente.
  • alternate o alterne, foglie disposte una per nodo e orientate alternativamente da una parte e dall'altra.
  • verticillate, tre o più foglie che si inseriscono sul fusto in corrispondenza di un singolo nodo.
  • a rosetta o radicali, foglie che crescono alla base del fusto a formare la cosiddetta rosetta.










mercoledì 8 ottobre 2014

Kalanchoe, Josep Pamies e il libro di Maria Treben

In una fioriera lercia ho recuperato una crassulacea che ho poi scoperto essere una Kalanchoe Creanato Daigremontiana, con stupore sempre crescente ho poi scoperto delle sue proprietà medicinali. Di seguito un pò di informazioni sulla Kalankoe, Josep Pamies e il link al libro di Maria Treben in maniera sparsa e insensata. Spero che oltre a mia futura memoria possano servire a qualcun'altro in futuro. Abbuffatevi.

Un interessantissimo articolo (in inglese) sulla Kalanchoe pinnata apparso sul numero 6 del 2011 [322-327] del  Research Journal of  Microbiology a cura di B. Joseph, S. Sridhar, Sankarganesh , Justinraj and Biby T. Edwin. Rare Medicinal Plant-Kalanchoe Pinnata.

Qui potete invece trovare una scheda riassuntiva (in spagnolo) sulle proprietà mediche delle varie specie di Kalanchoe. Dal blog di Josep Pamies la dolcarevolucio.cat

Qui sotto il documentario e manifesto della Doulce Revolucion di Josep Pamies " Piante che curano - piante proibite". Con sottotitoli in Italiano.



Nel documentario Josep Pamies parla delle seguenti specie:
Stevia Rebaudiana (Diabete, prostata, circolazione, reni, colesterolo, trigliceridi, carie, dieta)
Panical o Eryngium campestre (potente antinfiammatorio,punture di insetti, serpenti)
Chanca piedras (Calcoli renali, vescica, cancro)
Marijuana (Sclerosi multipla, tumori cerebrali, malattie gravi)
Vites Agnus-castus (Menopausa, terapia ormonale, problemi femminili, fegato, acne, depurativa)
Sambuco (in foglie, raffreddore, influenza, occhi infiammati, diuretica)
Epilobium Parviflorum (Tumore alla prostata)
Perilla Frutescens (Antistaminico, allergie respiratorie, riniti, asma, tumore al seno, ipertensione)
Achillea o Milenrama (Ciclo femminile, utero, ovaie, cisti)
Gerani aromatici (Geraniol, olii essenziali aromatici, problemi della pelle)
Sutherlandia Frutescens o Pubmed (Antitumorale, adattogeno più potente del Ginseng)
Celidonia Maius (Potente antibiotico, verruche, cataratte, antivirale, antitumorale)
Cassia Obtusifolia (Padre Cesar della Rioja, Parkinson, Alzheimer, herpes, colite)
Jambu (anestetico, ulcere in bocca, obesità, candida, sistema immunitario, antibatterica, insetticida)
Lippia Dulcis o Zucchero defli Atzechi (Bio-edulcorante più dolce dello zucchero, tosse, crampi, vermi)
Lattuga Virosa (Insonnia, problemi di stomaco)
Tulsi Sanctum o Basilico sacro (Centinaia di proprietà, mal di pancia, raffreddore, diabete)
Albero del Neem (Centinaia di proprietà, farmacia naturale)
Hypericum perforatum o Fiore di S.Juan (Depressione)
Tormetilla o Potentilla Erecta (Emorroidi)
Lepidium Latifolium (Calcoli renali)
Artemisia Annua (Antibiotico contro la malaria, sistema immunitario, cancro, aids)
Kalanchoe Daigremontiana (Potente antitumorale, diabete, sistema immunitario)
Kalanchoe Pinnata o Pianta di Goethe (Potente antitumorale, schizzofrenia, crisi di panico)
Kalanchoe Gastonis (Potente antitumorale, schizzofrenia, crisi di panico)
Dente di leone, Ortica, Plantago (Disintossicanti, depurative)
Il libro di Maria Treben è scaricabile in formato PDF da qui.

giovedì 18 settembre 2014

Tripidi: Come eliminarli con un insetticida al sapone di Marsiglia

Franklinothrips vespiformis
Recentemente alcune piante di cui mi stavo prendendo cura hanno subito un vile attacco da parte dei temibili tripidi. Mi sono messo alla ricerca di un sistema per debellarli.
Ma prima vediamo chi sono i tripidi facendo un rapido "Ctrl C - Ctrl V" da Wikipedia.
I Tripidi sono insetti fitomizi che si nutrono della linfa succhiata dalle foglie, dai fiori, dai frutti e dai giovani germogli.
I danni causati dai Tripidi, in generale, consistono in alterazioni provocate dalla suzione dei succhi vegetali e dalla immissione della 
saliva, che ha effetti fitotossici. Su organi già sviluppati le alterazioni sono per lo più di tipo cromatico: sulle foglie causano decolorazioni accompagnate a riflessi argentei, un effetto ottico dovuto alla penetrazione di aria nei tessuti colpiti; sui frutti provocano spesso la comparsa di aree suberificate denominate comunemente rugginosità oscabbia. Sugli organi in accrescimento provocano anche alterazioni dello sviluppo come atrofie, deformazioni, ecc. Questi danni sono di particolare importanza nelle piante ornamentali in quanto comportano la perdita totale del prodotto.
Altro elemento di danno di non trascurabile importanza è la trasmissione di agenti fitopatogeni quali virus e batteri.
Rimedi:
Ho cercato un po in giro in rete e contro i tripidi in molti consigliano lo Spinosad, ma benchè innocuo per uomini e animali è nocivo per i pesci e le api. Quindi mi sono messo alla ricerca di una soluzione fai da te efficace e sopratutto salubre. Mi sono imbattuto in una ricetta molto semplice che prevedeva 10 grammi di sapone di marsiglia per 10 litri d'acqua, ma oltre a lasciare un piacevole odore di marsiglia e a tenere puliti i tripidi non faceva poi molto. Dopo aver aggiunto e eliminato ingredienti in maniera casuale e folle grazie a qualche utile consiglio sono approdato alla soluzione TFK (Tripidi Fuck Off) che è davvero efficace e non uccide le api :)= 


Fai da te: 
Per 10 litri d'acqua 
10 grammi di sapone di marsiglia 
10 millilitri di aceto 
6 peperoncini 
4 spicchi d'aglio. 

Lasciate tutti gli ingredienti precedentemente tagliati grossolanamente in ammollo per 24 ore, filtrate la soluzione e spruzzate abbondantemente anche sul lato inferiore delle foglie dopo il tramonto. L'odore non è gradevolissimo e può risultare irritante per la pelle per il suo contenuto di capsaicina ma non è nocivo ne per l'uomo ne per gli animali. Fortunatamente sembra essere nocivo per tripidi e afidi, per le infestazioni di lieve entità può essere risolutivo anche un solo trattamento. Potete conservarlo per diversi giorni a riparo dalla luce. Mescolate sempre energeticamente la soluzione prima di spruzzarla o travasarla.

Ovviamente ancor prima del primo trattamento (viva i giochi di parole)  è utile eliminare le foglie totalmente infestate e danneggiate in modo irreversibile.